Percezioni, tempo e spazi urbani - Un'intervista con Jeremie Dru

Metti alla prova le tue concezioni di spazio, tempo ed esposizioni multiple con Jeremie Dru. Abbiamo avuto l'opportunità di parlare con lui a proposito del suo lavoro, delle sue idee, del suo processo creativo e tanto altro.

Ciao Jeremie! Benvenuto sul magazine di Lomography! Presentati ai nostri lettori.

Ciao sono Jeremie, un artista visivo parigino e architetto di professione. Lavoro sulla percezione degli spazi urbani attraverso mezzi visivi (fotografia, video) sin dal 2011.

Chi è Jeremie Dru quando non scatta? Che cosa fai nel tuo tempo libero?

Faccio parte di un collettivo di architetti chiamato « G.A.N.G. » e lavoriamo su come interpretare la città e l'ambiente dove viviamo. Altrimenti, leggo, vado al cinema e vago per le strade di Parigi domandandomi come faccia a esistere una città del genere.

© Jeremie Dru

Raccontaci di come hai scoperto la fotografia. È sempre stato qualcosa di innato e naturale o lo hai dovuto imparare?

Sono sempre stato interessato da cosa un'immagine ci permette di raccontare e su come le idee possano cristallizzarsi in immagini, non solo in fotografia ma anche al cinema, coi video, nella pittura e nei disegni. Ero ancora studente quando ho iniziato con la fotografia e usavo la fotocamera per catturare la geometria dell'architettura e degli spazi urbani. Poi, leggendo libri sull'astrofisica, ho iniziato a utilizzarlo come strumento per realizzare quel qualcosa a proposito delle città che va oltre la nostra percezione.

Come definiresti la fotografia?

La fotografia ci permette di lavorare sul collegamento tra luce, spazio e tempo. È un modo per analizzare la spazio-temporalità grazie alla luce. Non è limitata ai ritratti, o ai paesaggi, esistono tanti modi per sfruttare questo strumento.

Questi sono diventati diversi strumenti per poter lavorare sul concetto di tempo. Possiamo spezzarlo, fonderlo e descriverlo. In realtà, sto lavorando con le espozioni multiple che mi permettono di combinare spazi e momenti. Le fotografie ci mostrano che il tempo non è così lineare come lo percepiamo. Grazie alla fotografia e alla videografia, possiamo piegarlo a rappresentare una forma completamente diversa, una che va al di là del nostro campo di interpretazione.

© Jeremie Dru

Qual è il tuo soggetto preferito? Da dove prendi ispirazione? Che cosa spinge la tua creatività?

Sono profondamente ispirato dai concetti di infinio e relatività. Tanti artisti lavorano su questi temi attraverso diversi mezzi. Penso alle costruzioni impossibili di M.C. Escher o ai racconti di J.L. Borgès. Un sacco di concetti nascono dalla nozione di infinito, che può facilmente portarci ai paradossi. Ci riporta all'dea che noi (in quanto individui) abbiamo una visione limitata del nostro ambiente e del mondo. E trovo affascinante poter essere in grado di uscire da questa percezione del mondo.

Come ti vengono in mente i concetti che poi utilizzi? In che modo rimani creativo?

Quando ho iniziato questo lavoro fotografico, vagavo per la città cercando luoghi che me ne ricordassero altri nei quali ero già passato in precedenza. Volevo mostrare come i luoghi perduti potessero esistere attraverso i passi di chi cammina..

Col tempo, ho iniziato a lavorare sulla prospettiva. La prospettiva è la scienza che può trasformare uno spazio tridimensionale in una superficie a due dimensioni rendendo comprensibile la nostra visione. Ho scoperto che lavorare sul punto di fuga rende le esposizioni multiple comprensibili al nostro sistema ottico, e che sfruttare questo punto può scombussolare le leggi della natura. La stessa archittetura del luogo tende a essere in continua metamorfosi. Sovrastampe simmetriche rivelano paradossi connessi alla geometria dei posti che visitiamo.

Come descriveresti il tuo stile in cinque parole?

Esplorazione attraverso spazio-temporalità urbana.

Secondo te, quali sono le caratteristiche di una buona fotografia?

Mi piacciono quelle immagini che mi mostrano qualcosa che non sarei riuscito a vedere con i miei occhi.

Qual è la tua foto preferita? Perchè?

Per quanto riguarda il mio lavoro non ho una fotografia preferita. Apprezzo ogni momento in cui riesco a spingermi oltre ciò che la tecnica mi permette di creare. Perciò la mia foto preferita è sempre l'ultima che ho fatto.

Quali fotocamere/rullini/accessori utilizzi nel tuo lavoro professionale e personale?

Lavoro solo con l'analogico. Tutto il lavoro è creato scattando su negativi. Possiedo una Mamiya RZ67, una fotocamera medio formato, e scatto con rullini Ilford. A volte utilizzo un treppiede, ma devo ammettere che non sono proprio a mio agio, preferisco tenere in mano la fotocamera quando scatto.

© Jeremie Dru

Ci sono fotografi o artisti che apprezzi particolarmente?

Seguo un sacco di artisti, ma alla fine torno sempre a Jorge Luis Borgès oppure Italo Calvino. Ho letto molto sui surrealisti, specialmente sugli artisti della New Vision (come Moholy-Nagy, Man Ray o Moi Ver). Sono stati i primi a discutere su come la fotografia può essere di complemento al nostro occhio guidandoci verso verità che altrimenti non avremmo percepito con i nostri occhi.

Con chi sogni di collaborare?

Mi piacerebbe lavorare con uno scienziato per continuare questa ricerca sulla complessità del cosmo e della vita racchiusa nella geometria della città.

© Jeremie Dru

Hai progetti in serbo per il futuro?

Ho creato un'installazione con Johan Bioley per la Notte Bianca di Parigi nell'ottobre del 2016. Era una proiezione video anamorfica per le strade di Parigi. Sto cercando di organizzare una mostra personale a Parigi con un progetto che ha a che vedere con i monumenti parigini come il Panthéon. È complicato perchè è un'architettura molto dettagliata e le immagini si riempono si informazioni. In alternativa, sto cercando un modo per visitare varie città del mondo, gli edifici americani, i resti nel mare del mediterraneo e l'architettura pratica asiatica.

Ultime parole per i nostri lettori?

Grazie per aver dedicato del tempo alle mie fotografie e per leggere questo articolo, spero che ci abbiate trovato qualcosa di interessante.


Per vedere altre esposizioni multiple di Jeremie visita il suo sito e la sua pagina Facebook. Ringraziamo di cuore Jeremie per averci permesso di condividere il suo lavoro con la community di Lomography.

written by cheeo on 2017-04-27 #culture #people

More Interesting Articles